Mio carissimo Renato, sono in un periodo di mortale tristezza e – quel che è peggio – di gelida indifferenza; mentre pensavo di non poter essere indifferente se non supino nell’arca. Inoltre mi trovo in miseria, io che ho donato città, litorali, confini! E tu sei troppo generoso artista. I tuoi bellissimi disegni posso tenerli? E la squisita ma potente cera?* Non so.
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Credo che alle 18 potrò accoglierti. Intanto ti mando quel che posso, e ti chiedo perdono: cinque mila. Ti abbraccio Il tuo Gabriele d’Annunzio 17 nov. 1932 *[si tratta del “Ritratto di Cornelio Guerci”, come si desume dalla successiva lettera di Brozzi al Comandante]
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*Lettera di Gabriele d'Annunzio a Renato Brozzi. - [Gardone Riviera], 17 novembre 1932. - 3 cc. ms. a penna + 1 busta. ((La busta reca l’intestazione “A Renato Brozzi (nelle Sue mani)” e, nel verso, 1 sigilli in ceralacca con stemma di Montenevoso e divisa “Immotvs Nec Iners”