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Il busto-ritratto in argilla essiccata, patinata terracotta, raffigura Michele Micheli (1909-1944), figlio del notaio Giuseppe (Parma, 1874-Roma, 1948), notaio egli stesso a Fosdinovo e capitano nella Tridentina disperso in Russia.
[...] Il padre Giuseppe fu molto segnato dalla morte in Russia del figlio: per questo diede vita alla “Alleanza familiare per i dispersi ed i prigionieri in Russia”, che si proponeva di accertare la prigionia degli ex combattenti dell’ARMIR, venire incontro alle loro esigenze materiali e favorirne il rimpatrio, ma soprattutto di unire nella passione civile tutte quelle famiglie che tentarono l’impossibile per conoscere la sorte dei propri cari. La presenza, fra i disegni conservati nell’archivio del Museo Brozzi, di n. 3 progetti collegati ad un possibile monumento celebrativo di Michele Micheli, promosso dalla madre, Lucia Basetti ved. Micheli, fanno supporre che ad esso possa essere collegato il busto in esame, la cui esecuzione andrebbe in questo caso riferita ad un periodo successivo alla morte di Giuseppe Micheli, avvenuta il 17 ottobre 1948. Il legame di Renato Brozzi con la famiglia Micheli è testimoniato da numerose opere: un monumentale “Orologio da tavolo” (Parma, Archivio privato Michele e Anna Maria Micheli fu Pietro) commissionato alla Fonderia Baldi di Traversetolo dagli amici della “Giovine Montagna” (la prima grande associazione sportiva cattolica fondata dal notaio Micheli nel 1899) in occasione delle fauste nozze di Giuseppe Micheli con Lucia Basetti, avvenute il 23 aprile 1903 (e realizzato dall’artista colà impiegato quando non era ancora diciottenne); ma anche disegni e piccoli oggetti artistici ritrovati in Palazzo Basetti, a Vairo di Palanzano, attestazione di un prolungato sodalizio; la “Targa commemorativa” in argento sbalzato, commissionata dal «Comitato festeggiamenti onorevole Giuseppe Micheli», promosso dai vecchi elettori del collegio di Langhirano e consegnata con festosa solennità al «Patriarca della Montagna Parmense» presso la Conca dei Lagdei il 12 settembre 1948; e infine la maschera funebre in gesso dell’anziano politico (conservata nella gipsoteca del Museo Brozzi), realizzata dopo la morte repentina avvenuta a Roma solo un mese dopo, il 17 ottobre 1948. Quanto a Michele Micheli, la corrispondenza dell’artista conservata nell’archivio del museo, ha restituito una lettera di saluto del capitano inviata da Parma a Renato Brozzi il 22 marzo 1941.
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*Ritratto di Michele Micheli / Renato Brozzi. - Esecuzione [post 1944]. - 1 scultura : argilla essiccata ; 43 cm. ((Il busto-ritratto in argilla essiccata, patinata terracotta, raffigura Michele Micheli (1909-1944), capitano nella Tridentina disperso in Russia, ritratto in divisa, con il tipico cappello alpino. - Figlio del notaio Giuseppe (Parma, 1874-Roma, 1948), noto uomo politico attivo nell’Italia prefascista e poi, senatore della Repubblica, si laureò in legge e divenne egli stesso notaio a Fosdinovo: la sua carriera militare ne vide la partecipazione alla campagna sul fronte greco-albanese, col grado di tenente nel Battaglione Edolo. Nominato capitano, incorporato nella Tridentina, venne mobilitato il 25 luglio 1942 nel Morbegno al comando della 47ª Compagnia (P. M. 201) e partì con l’ARMIR alla volta della Russia. - Pur avendo la possibilità di tornare in Patria in virtù di una regolare licenza, nei giorni dell’incalzante offensiva russa, Micheli decise di continuare a essere al fianco dei suoi soldati, sostenerli e combattere fino all’estremo sacrificio.