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Donata nel 2022 da un munifico benefattore che ha preferito mantenere l’anonimato, la “Damigella di Numidia che stira l’ala” ha colmato un vuoto importante nella collezione permanente del Museo, perché documenta uno dei soggetti zoomorfi più amati ed apprezzati dall’artista.
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Insieme ai gatti e ai rapaci, infatti, la “damigella di Numidia” (una specie boreale di gru dalle dimensioni ridotte, con piumaggio di colore grigio-blu e bellissimo ciuffo ornamentale a forma di falce con sottili piume bianche che si dipartono da dietro l’occhio, dall’iride di un brillante rosso rubino) è uno dei temi "animalier" più amati e ricorrenti nell’iconografia dell’artista. In particolare, questa "Damigella" in bronzo viene a completare una serie importante, che l’artista ha declinato in metalli diversi. Quella in argento fuso, cesellato e dorato al mercurio su base in lapislazzuli, datata 1941 (attualmente in collezione privata), che Francesco Sapori (Massalombarda (RA) 1890-Roma 1964), dando alle stampe il suo memorabile testo sulla “Scultura italiana moderna”, inseriva fra le quattro foto di sculture scelte a illustrazione della produzione di Renato Brozzi, insieme alla “maravigliosa Cheli”, una grande tartaruga in bronzo dorato inserita nella corazza dorsale dell’animale originario, morto di indigestione nei giardini del Vittoriale, portata a termine su commissione di D’Annunzio fra il 1925 e il 1928 e assurta a simbolo ammonitore di sobrietà nella sala da pranzo che da lei prende il nome. Una versione in bronzo fuso, argentato e cesellato su base in lapislazzuli, datata 1941, ora nelle collezioni della Fondazione Cariparma (inv. F 3717). Un esemplare in bronzo cesellato su marmo verde, in collezione privata, in tutto identico a quello pervenuto al Museo Brozzi, fuorché nella tipologia di marmo (rosa e non verde) della base. La scultura riproduce fedelmente le sembianze di questa specie erratica proveniente dall’Europa sud-orientale, accentuandone la flessuosità del collo, leggermente reclinato all’indietro. L’artista evidenzia ed esalta la carica vitale ed espressiva sprigionata dal dinamismo di un movimento in potenza: le grandi ali sembrano colte nell’atto di dispiegarsi, mentre le zampe paiono sollevarsi per spiccare il volo. La leggiadria della gru risulta enfatizzata dalla ricchezza cromatica della base in marmo antico, il cui rosa intenso esalta la preziosità dei dettagli del piumaggio in bronzo, accentuandone gli effetti chiaroscurali.
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*Damigella di Numidia che stira l’ala / Renato Brozzi. - Esecuzione [1941]. - 1 scultura : bronzo fuso e cesellato ; 28 x 52 x 24 cm. ((Base in marmo antico. - La scultura costituisce la versione in bronzo dell'originale in argento fuso, cesellato e dorato al mercurio su base in lapislazzuli, datata 1941, in collezione privata. - Sono note altre versioni del medesimo soggetto: quella in bronzo fuso, argentato e cesellato su base in lapislazzuli datata 1941, già in collezione privata, entrata nel 2021 nelle collezioni della Fondazione Cariparma (inv. F 3717); e un esemplare in bronzo cesellato su marmo verde, in collezione privata. - L'esemplare conservato presso il Museo Brozzi è entrato nella collezione permanente nel 2022, a seguito di donazione anonima.